Profondo rosso, o quasi, per l’edilizia della nostra regione. I dati parlano chiaro. Per la quinta estate consecutiva l’edilizia registra un saldo con segno meno nel numero delle imprese
e degli occupati. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato: dal 2009 ad oggi, nel ramo delle costruzioni, si sono persi 391mila posti di lavoro e circa 62mila imprese, di cui circa 55mila aziende artigiane. Solo nell’ultimo anno il calo degli occupati in Italia è stato del 9,8%, per un totale di 179mila addetti.
In Liguria il trend è addirittura peggiore rispetto alla media nazionale: tra dicembre 2012 e agosto 2013 gli occupati sono calati del 14,7% per un totale di 7mila unità, passando da 48 a 41 mila addetti. In totale dal 2008 al 2013 sono 15mila i posti di lavoro persi nelle costruzioni in Liguria, con una flessione di circa il 28% nella forza lavoro. Quello che stupisce è l’aumento delle aziende dei cittadini stranieri: se a Milano e nel bergamasco il primo nome di battesimo di imprenditori è Mohammed, di chiare origini arabe, a Genova compaiono nomi cinesi e poi sudamericani, a causa della forte presenza di residenti ecuadoregni, oltre 30,000 nella sola provincia di Genova.
Ma ecco un altro dato non positivo: nel mese di marzo del 2013, il calo dell’erogazione dei mutui alle famiglie liguri per l’acquisto di una casa è stato del 4%, una diminuzione tra le più elevate d’Italia e decisamente superiore alla media del Nord Ovest (-2,9%) e del resto d’Italia (-3,3).