Rischia di deragliare il Terzo Valico. Si prospettano, infatti, tempi più lunghi sui finanziamenti della seconda tratta per l’opera che potrebbe migliorare l’economia ligure e non solo.
Nonostante le parole di Claudio Burlando e Marco Doria (foto), che spingevano per l’opera e si erano battute per lo sblocco dei finanziamenti, al pari di altri deputati e senatori liguri di Pd, Pdl e Scelta Civica, la situazione resta in alto mare.
Oggi, è previsto, il via libero al decreto, ma permangono le incognite. Nella migliore delle ipotesi, infatti, i tempi si allungheranno di brutto e la programmazione dei lavori sarà da riscrivere. Il decreto emergenze di oggi contiene l’emendamento destinato a restituire all’alta velocità ferroviaria Genova – Milano i soldi (circa 763 milioni di euro). Il secondo lotto sarebbe stato spalmato in cinque anni, tra il 2012 e il 2017, ma con questi ritardi, il tutto slitta fino, addirittura al 2024.
A Roma, ieri, è andata in scena l’ennesima diatriba tra i parlamentari del Movimento Cinque Stelle da una parte, che attuano ostruzionismo e vogliono il blocco dell’opera, e i deputati e senatori liguri di ogni schieramento (a parte i grillini), che ritengono l’alta velocità un passo imprescindibile verso lo sviluppo economico. Nella discussione in corso, è intervento il pidiellino Luigi Grillo (responsabile infrastrutture del partito di Silvio Berlusconi), che “riconosciuto nel Ministro Lupi la sua buona fede e l’ottimo operato, ma mi pongo tre domande sul futuro dell’opera: il materiale degli scavi arriverà? Perché negli ultimi tre anni sono stati utilizzati solo 8 milioni di euro e non 31? L’opera sarà finanziata in toto? I genovesi attendono delle risposte certe e urgenti”.