Se il prossimo 29 giugno, ai cantieri Fincantieri di Riva Trigoso, nel levante genovese, è attesa la presenza del Ministro Mauro e dell’ad Bono per il varo della terza fregata,
dall’altro lato della barricata arriva un sos lanciato dai lavoratori del cantiere ligure.
Con i carichi di lavoro previsti, secondo i sindacati che operano nello stabilimento di Riva Trigoso, si arriva fino al termine del 2013. Occorre, al più presto, secondo i lavoratori, apporre la firma sulla costruzione della settima e ottava Fremm della Marina. Ci vuole, infatti, il via libera da parte del Governo. Nelle settimane scorse, non a caso, c’era stata una importante visita da parte del Sottosegretario alla Difesa, la genovese Roberta Pinotti, del Pd, che aveva tranquillizzato i lavoratori sui tempi della firma, spiegando che occorrono ancora dai 5 ai 6 mesi per la firma definitiva.
Un ritardo dovuto al cambio di Governo e alla situazione di stallo che ha caratterizzato per circa due mesi la primissima fase della nuova legislatura.
La notizia positiva, invece, riguarda lo sblocco dell’erogazione di 749 milioni di euro destinati al finanziamento della quinta e sesta unità in costruzione sempre a Riva Trigoso.
Intanto, tra pochi giorni, il 29 giugno, nel levante genovese ritornerà la stessa Pinotti assieme all’amministratore delegato di Fincantieri, il contestato Giuseppe Bono, accompagnato dal ministro Mario Mauro (di Scelta Civica, ex Pdl ed ex europarlamentare a Strasburgo). Il varo della terza Fremm potrebbe rappresentare il punto di svolta dei cantieri rivani. Per cancellare i 1500 cassaintegrati del 2012, un dato che rattrista Sergio Ghio, il segretario della Fiom Cgil del Tigullio.