Se esenzione sarà, tra i maggiori beneficiari ci potrebbero essere proprio i cittadini liguri, o meglio i proprietari di abitazione. L’abolizione dell’Imu (al momento solo la rata di giugno non sarà saldata,
non si capisce bene se è stata rimandata a settembre o a dicembre) darebbe una piccola e momentanea boccata d’ossigeno alle casse di alcuni cittadini liguri.
Secondo uno studio dettagliato dalla Cgia di Mestre, infatti, tra le regioni che trarrebbero i maggiori benefici, ci sono proprio la Liguria. Il mancato pagamento della prima rata farà risparmiare circa 147 euro a famiglia a giugno. Un dato al rialzo se la rata fosse soppressa, ossia circa 295 euro all’anno per ogni famiglia ligure. Se si fa un paragone con la media nazionale, si osservano numeri di gran lunga inferiore: 110 euro per la rata di giugno e quindi circa 295 euro per l’anno intero.
A temere l’Imu, sempre secondo la Cgia di Mestre, sarebbero gli albergatori della nostra regione, che hanno dovuto sborsare cifre esorbitanti per pagare l’odiosa tassa sui beni immobili. Solo tra le strutture ricettive della provincia, un gestore di hotel ha dovuto pagare una cifra che oscilla sugli 11,000 euro. I proprietari di grandi capannoni in Liguria (sono numerosi nell’hinterland genovese) hanno estratto dai propri portafogli un qualcosa come 5,700 euro, quasi 2000 euro per gli uffici della city dei liberi professionisti.
L’Imu dei genovesi scende a meno di mille euro all’anno per un commerciante medio del capoluogo ligure (la cifra esatta è di 894 euro), mentre la spesa per saldare l’Imu per un laboratorio artigianale oscilla sui 700 euro.