E intesa sia. È stata finalmente trovata, sul filo di lana, la tanto agognata intesa, al termine di giorni nei quali si è rischiato davvero il tracollo dell’azienda e la separazione irrimediabile tra le parti in causa.
La firma è arrivata al termine di una riunione fiume tra il Comune di Genova, la Regione Liguria, i vertici dell’azienda e i sindacati.
Il piano di salvataggio dell’azienda prevede dei contratti di solidarietà a 630 dipendenti non autisti, tagliati drasticamente i premi aziendali e i premi per gli straordinari. Di pari passo verrà aumentato il costo della mensa aziendale, diminuite in maniera drastica le ore di permesso sindacale e ben sessanta dipendenti saranno trasferiti a lavorare presso gli uffici del Comune di Genova, presso Genova Parcheggi.
I contratti di solidarietà hanno allontanato lo spettro degli esuberi, ossia 430 dipendenti che da un giorno all’altro rischiavano di essere mandati a casa. Si tratta di un contratto che abbassa lo stipendio fino a metà in taluni casi, ma ti fa lavorare a volte parecchie ore di meno, cosìcche è possibile anche svolgere una seconda mansione per arrotondare il magro stipendio.
“La posta in gioco era la salvezza dell’azienda stessa – ci tiene a sottolineare il sindaco Marco Doria – Abbiamo raggiunto un’intesa che era forse la migliore possibile tra quelle in ballo. Da parte del Comune di Genova, mi assumo la responsabilità di impegnarmi a trovare risorse per garantire il futuro di Amt”.
Novità dell’ultim’ora, inoltre, la creazione entro il 30 novembre di quest’anno di un’azienda del trasporto regionale. Una vera sorpresa, dal momento che il trasporto è in mano alle province e ai comuni principali.