Buone novelle in vista per il porto di Genova, a conferma che se il capoluogo ligure è in crisi in molti campi, di certo non lo è tra le banchine. A partire dal 2016, infatti, il porto più importante d’Italia
si candida ad ospitare un nuovo servizio da 13.000 teu, una mole impressionante di merci. Si tratta di autentici bisonti del mare in arrivo da paesi remoti, in primis la Cina, che hanno deciso di puntare sul porto di Genova per ampliare i propri orizzonti di traffici nel bacino del Mediterraneo. Più navi cinesi in porto equivalgono a maggior lavoro all’interno del bacino nostrano.
Si tratta di ben cinque porta container (l’ufficialità arriverà a breve) che attualmente sono soggette di un’opera di restyling nei cantieri sudcoreani di Samsung e una volta pronte inizieranno a solcare gli oceani con i loro migliaia di container diretti verso l’Europa. Sono tutte navi Triple-E, ossia dei “vascelli” che superano la lunghezza di 250 metri, in poche parole in alcune parti il Porto di Genova si dovrà adattare in tempi rapidi. Non a caso il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo (foto) è subito intervenuto nel dibattito in corso: “Dovremo disporre di fondali più profondi e uno studio accurato sull’uso della gru. Poi penseremo anche a rimodulare le dighe, insomma si prospetta davvero un bel lavoro, ma ne vale certamente la pena. Inoltre ci auguriamo che il nuovo governo in carica da pochi giorni si affretti per approvare i piani regolatori portuali, con una legge nuova e più approfondita”.
Attualmente a Genova solo la piattaforma danese Maersk possiede navi da ben 13,000 teu (l’unità navale dei container), che però attraccano al porto di Voltri. Nel bacino in centro, la nave più grande in grado di attraccare è a Calata Sanità, da circa 10,000 teu (arrivate a Genova per la prima volta nel 2012).
Come si legge in questo articolo, è in atto una vera e propria corsa tra giganti del mare. Alcuni porti asiatici e nord europei, infatti, riescono ad ospitare fino a navi di circa 18,000 teu.