Grande preoccupazione fra gli installatori di impianti fotovoltaici. Molti fra loro non possono più installare gli impianti che per anni hanno installato e, beffa nella beffa, non possono neppure seguire
l’attività formativa per conseguire la patente necessaria per legge.
La Conferenza Stato/Regioni ha recentemente approvato la forma definitiva dello “Standard formativo per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici da energie rinnovabili (Fer)”. Questo documento disciplina l’attività formativa obbligatoria sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (tutto ciò che può essere alimentato direttamente e/o indirettamente dal sole).
L’articolo 15 del dlgs 28/2011 prevede che i laureati e i diplomati con due anni di inserimento in un’azienda abilitata, siano qualificati in “automatico”, mentre i responsabili tecnici – divenuti tali tramite un titolo di formazione professionale e almeno quattro anni di lavoro in azienda – dovranno frequentare un corso di qualificazione obbligatorio. E come non bastasse tutto tace, invece, per chi non appartiene a nessuna delle due categorie. Quindi per chi già sta lavorando da anni in questo settore si profila un buco nero normativo che taglia fuori dalle abilitazioni necessarie.
Ma quanti sono gli installatori che si trovano in questa situazione? Le imprese in ambito nazionale sono circa 180.000 (delle quali 9.000 in Liguria, con circa 35.000 addetti). “Quelle interessate al problema sono circa il 40% della totalità: stiamo parlando di 70-80.000 imprese in tutta Italia e di oltre 3.000 in Liguria, – afferma Fabio Canessa imprenditore genovese e componente dell’Unione Regionale CNA Installazione impianti – anche se è difficile fare stime affidabili in quanto dalle visure camerali delle imprese non emerge come si sia diventati responsabili tecnici, e per ricavare questo dato bisognerebbe rispolverare la documentazione riferita ad ogni singola domanda di abilitazione inoltrata nel tempo alle CCIAA”.
La CNA Liguria Installazione Impianti, unitamente alla propria struttura nazionale, in una situazione difficile a causa dell’impasse politico nazionale, si sta prodigando per ottenere una modifica che consentirebbe l’accesso alla patente ai Responsabili Tecnici abilitati per aver svolto una prestazione lavorativa in un azienda del settore per almeno 3 anni in qualità di operaio specializzato.
Qual è la soluzione per uscire da questa impasse? “Occorre cambiare d’urgenza il decreto – afferma Gino Angelo Lattanzi, dirigente del Dipartimento Sindacale della CNA Liguria – e consentire anche ai Responsabili Tecnici attualmente esclusi di poter svolgere il percorso di qualificazione previsto. Va considerato inoltre che la qualificazione di dovrebbe ottenere superando con profitto l’esame, non certo con la mera frequenza dei corsi”.
“Per quanto ci riguarda – conclude Fabio Canessa – non lasceremo nulla di intentato per correggere una norma che, così come è stata scritta, impedisce a larga parte della categoria di continuare a svolgere la propria attività. Anche se dobbiamo riconoscere la sensibile attenzione e comprensione dimostrataci dall’Assessorato alla formazione della Regione Liguria, in questi tempi di grave e devastante crisi economica è assurdo che non si veda applicato il pur conosciutissimo Small Business Act europeo, che imporrebbe di “pensare in piccolo” proprio per sostenere le piccole medie imprese.”