Nella società che tutti vorremmo casa, scuola e lavoro sono realtà concrete e accessibili a tutte le fasce sociali. Nella società reale, purtroppo, per i più svariati motivi, questi tre fondamentali aspetti
della vita sociale possono trasformarsi in utopia, e allora spetta a noi amministratori scrivere, approvare e soprattutto far attuare regole che possano garantire alle fasce deboli una casa dignitosa quale porto per sé e i propri cari, una scuola sicura cui affidare i nostri figli, un lavoro che garantisca il vivere quotidiano.
Vi starete chiedendo perché parlo di lavoro, aspetto non strettamente legato al mio Assessorato. Il motivo è presto detto: mi occupo soprattutto di case pubbliche e sono convinto che sia proprio dalle case pubbliche (così come dalle strutture scolastiche e dai lavori pubblici opportunamente monitorati) che si possano gettare le basi per il rilancio di parte dell’occupazione, nel caso specifico delle imprese edili (e di tutto l’indotto che vi ruota intorno) colpite da una crisi senza precedenti con la conseguente perdita di lavoro per tanti.
In Liguria la richiesta di case a basso costo è in crescita, ed è per questo motivo che in Regione siamo intervenuti sul sistema abitativo, incentivando e completando progetti di Social Housing e il recupero di case sfitte. In questo quadro la modifica della l.r. 38/2007, di difficile applicazione, contribuirà a dare alloggi alle fasce più deboli. Una riforma (la 37/2012) con una doppia aspirazione: rispondere alla richiesta di alloggi popolari con nuove realizzazioni e/o riqualificazioni del patrimonio esistente e far ripartire così il settore edile e dunque l’occupazione in questo importantissimo comparto.
Sul fronte dell’edilizia scolastica, Regione Liguria non viene meno al proprio impegno per dare una spinta significativa alla qualità del patrimonio scolastico esistente, puntando sia su interventi di ristrutturazione sia inaugurando plessi secondo criteri di edilizia sicura e di bioarchitettura.
Nel settore dei Lavori Pubblici, molte sono le iniziative di restyling di quartieri, centri storici, borghi e frazioni della Liguria: si pensi a San Fruttuoso di Camogli, ad esempio, gioiello della nostra costa dove sono stati recuperati alloggi e attività storiche, ma anche ai molti Comuni dell’entroterra, testimoni di vita passata da riqualificare non solo per non dimenticare le nostre origini ma anche per rispondere alle esigenze di chi ancora vi abita; recuperando il patrimonio dismesso, inoltre, e creando nuovi posti di lavoro in particolare nel settore dell’agricoltura, del turismo e del terziario in genere, si gettano le basi per nuove residenze in grado di mantenere vivi e vitali gli antichi centri non costieri.
Nel quadro dei Lavori pubblici sottolineo come sia sempre assiduo e costante il monitoraggio: l’Osservatorio Regionale consente di controllare i contratti relativi a lavori, forniture e servizi, prevenendo infiltrazioni mafiose; la SUA (Stazione Unica Appaltante, costituita in accordo con le Prefetture) offre a Regione Liguria, alle Aziende a essa collegate e ai Comuni liguri un efficace strumento di controllo per l’aggiudicazione di lavori e per l’acquisizione di beni e servizi nella più completa trasparenza; il prezziario regionale permette una maggiore trasparenza per la formulazione delle offerte. Allo scopo di far prevalere la legalità, ricordo che in questi anni non è mai venuto meno l’impegno sottoscritto il 9 luglio 2010 con la Dia (Direzione investigativa antimafia).
Giovanni Boitano
Assessore Politiche abitative ed Edilizia, Lavori Pubblici
della Regione Liguria