Cinque milioni in meno per il trasporto locale nel 2013 da dividere equamente tra ferro e gomma. Come fare senza togliere collegamenti indispensabili, senza far mancare treni e autobus ai pendolari,
a studenti e lavoratori? Un compito molto difficile che la Regione Liguria sta affrontando tempestivamente e con senso di responsabilità, ascoltando tutte le parti in causa.
«Il rincaro delle tariffe ferroviarie da gennaio è inevitabile – spiega l’assessore ai trasporti Enrico Vesco – un rincaro sostenibile, calibrato sull’indice di inflazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rilevato dall’Istat. Biglietti e abbonamenti del treno sulla rete regionale aumenteranno del 3,1%. L’aumento sull’indice Foi dell’Istat era peraltro già previsto nel contratto di servizio e Trenitalia insisteva su un aumento maggiore, perché con la tutela che abbiamo fatto negli anni scorsi gli abbonamenti mensili risultano oggi molto vantaggiosi. L’aumento invece non superererà quella percentuale, un buon risultato».
Le incognite sono molte, a cominciare dall’effettivo trasferimento di risorse dallo Stato. Ma nonostante l’ennesima decurtazione di risorse il bilancio di previsione della Liguria per il 2013 dà al trasporto locale una certezza in più: risorse certe e per l’intero anno, mentre il bilancio di previsione del 2012 riservava solo metà delle risorse necessarie rimandando il resto agli assestamenti. «Un impegno non da poco – sottolinea Vesco – perché ancora non sappiamo cosa ci attende. Ma abbiamo scelto di dare certezza al sistema di trasporto locale indipendentemente da quelle che saranno le decisioni nazionali».
La vera partita del risparmio si giocherà su tagli “chirurgici” ai servizi. Regione e Trenitalia daranno vita a un tavolo tecnico per arrivare dal primo di marzo a una riduzione quantificata in un milione di euro. Senza penalizzare il trasporto pendolare, le fasce mattutine, serali, gli ultimi treni della giornata, le località dell’entroterra, concentrandosI sugli aspetti che hanno minore impatto sugli utenti.
Alcune decisioni sono già state prese e saranno operative dal 10 dicembre con il cambio di orario: verrà soppresso il “treno della neve” da Genova a Limone Piemonte, un collegamento molto lento, non più molto usato, che con il nuovo orario verrà superato nei fatti dai cambiamenti previsti dalla Regione Piemonte: con un cambio a Fossano gli sciatori genovesi affezionati al treno faranno anche prima. Altro taglio sicuro il pullmann serale sostitutivo da Voghera a Genova che serviva a una parte di pendolari da Milano, ma è ormai poco utilizzato: non si arriva a dieci viaggiatori a corsa per un servizio che costa 250.000 euro all’anno. Ancora meno sostenibile il pullmann diretto Milano Genova che era stato chiesto dai pendolari.
Nessuna novità, invece, per i collegamenti Nervi – Voltri nell’area genovese (i cosiddetti “Voltrini”), a differenza di quanto uscito sui giornali negli ultimi giorni: la riduzione del servizio sarà la stessa già messa in atto nel 2011 e nel 2012, limitata al mese di agosto e non estesa a tutto l’anno.
Le riduzioni di servizio forzate per lavori sul nodo ferroviario di Genova e sulla galleria Biassa (l’ultima galleria tra le Cinque Terre e Spezia, che necessita di lavori urgenti simili a quelli fatti nell’autunno del 2011 sulla galleria Ruta tra Camogli e Santa Margherita) vengono incontro alle esigenze di risparmio. I lavori sono improrogabili, non è ancora possibile fare previsioni certe sulla riduzione del servizio. Regione e Trenitalia faranno il punto a fine maggio su questo e su altri aspetti per capire se si renderà necessaria un’ulteriore manovra tariffaria, eventualità che Vesco pensa di poter evitare: «La certezza non c’è ancora, ma i margini di sicurezza sono ampi. Avere le risorse a fine maggio dipende molto da come lavoreremo io e il mio assessorato, posso garantire che ci metteremo il massimo impegno».
Altro fronte aperto: la minaccia di cancellazione del biglietto integrato treno bus per l’area metropolitana genovese. Domani è fissata una nuova riunione tra Regione, Trenitalia e Amt. «Spero che si possa raggiungere un accordo – si augura Vesco – ma penso che non debba essere a totale carico dei cittadini. Le tariffe per l’abbonamento integrato prospettate in questi giorni non sono sostenibili. In ogni caso, se le aziende troveranno un accordo, la Regione garantirà il contributo di un milione che ha dato negli ultimi due anni».
A fronte dei tagli previsti nel 2013 anche per il trasporto su gomma per un ammontare complessivo di 2,3 milioni di euro (che fanno passare le risorse dai 121, 8 milioni nel 2012 ai 119, 5 nel 2013) Vesco ha portato all’approvazione della Giunta regionale un emendamento al collegato alla Finanziaria sulle ripartizione delle risorse destinate alla gomma per i cinque bacini regionali. Sul totale delle risorse per il 2013 è stato deciso che a Imperia andrà l’8,82% del totale, a Savona il 10,84% a Genova il 54,59 per cento, al Tigullio il 13,63% e alla Spezia il 12,10%.