“Sarà pronto entro l’anno il nuovo sistema informativo per la gestione del prezziario regionale dei lavori pubblici, uno strumento di supporto alle stazioni appaltanti ed agli operatori
del settore per la quantificazione dei costi degli interventi, insieme alla stazione unica appaltante regionale, istituita per ridurre il rischio di infiltrazioni mafiose nell’assegnazione dei lavori pubblici, oltre a ottimizzare le risorse delle amministrazioni a cui l’Osservatorio garantirà il flusso informativo verso le Prefetture”. Lo ha detto l’assessore regionale all’edilizia e ai lavori pubblici, Giovanni Boitano (foto) nel corso della presentazione del rapporto regionale 2011 sugli appalti pubblici per fare il punto sulla situazione dei lavori pubblici in Liguria e sulle modifiche intervenute. “Il prezziario consiste nell’individuazione precisa dei prezzi relativi all’edilizia pubblica – ha spiegato l’assessore Boitano – e vuole essere uno strumento più rispondente alla realtà locale delle imprese, anche per evitare il massimo ribasso”. Da quanto illustrato nella relazione, nel 2011 si registra una diminuzione di circa il 16% degli appalti superiori ai 150.000 euro, in particolare nella Provincia di Genova e parallelamente un aumento del numero degli offerenti e dei lotti a livello regionale.
L’ammontare complessivo degli appalti aggiudicati in Liguria è passato da 920 milioni di euro nel 2010 a 720 milioni nel 2011.
Sugli appalti di lavori importo pari o superiore ai 150.000 euro si registra una lieve diminuzione dell’incidenza degli oneri della sicurezza fra il 2010 e il 2011, attestati intorno al 3,7%, mentre per gli appalti di lavori di importo inferiore a 150.000 euro si registra un aumento fra il 2010 e il 2011 nella provincia di Genova da 7.54% a 8.56% e in quella di Imperia da 4.43% a 4.46% e una notevole diminuzione per la provincia di Savona da 4.46% a 2.75% e della Spezia da 3.92% a 2.71%.
Gli appalti aggiudicati di maggiore importo nel 2010 sono stati soprattutto quelli legati alla viabilità, alle infrastrutture, alla riqualificazione, ai trasporti, all’igiene urbana, forniture che riguardano la sanità, concentrati soprattutto nell’ambito del Comune di Genova, con ribassi anche superiori al 50%, mentre nel 2011 gli appalti più rilevanti sono stati quelli inerenti il Porto, la sanità, l’igiene urbana. Nel 2011 nei lavori la prevalenza del criterio del prezzo più basso rispetto all’offerta economicamente più vantaggiosa è stata più netta rispetto al 2010.
La diminuzione delle risorse pubbliche che si è fatta particolarmente sentire nel 2011 ha inciso anche sul numero di concessioni, cioè affidamento a privati della gestione delle infrastrutture e dei servizi, che sono passate da 16 nel 2010 per un importo pari a 135 milioni di euro a 27 nel 2011 per un importo pari a 40 milioni di euro.
Da un confronto dei valori dei ribassi medi del 2011 con gli anni precedenti si rileva una certa omogeneità dei ribassi medi nei lavori (13.6%) e nei servizi (12%), che restano inferiori a quelli rilevati su base nazionale (21.1% e 17.8%), mentre si registra un crescente incremento per le forniture, con un ribasso medio (23.4%) decisamente superiore a quello registrato su base nazionale (16.8%).
Per quanto riguarda la provenienza degli aggiudicatari, dal confronto complessivo su tutte le tipologie (lavori, servizi e forniture) dal 2009 al 2011 il numero delle imprese liguri rispetto al totale passa dal 47% al 39%. Negli appalti di lavori e di servizi, sia nel 2010 che nel 2011 prevalgono le imprese liguri, che si aggiudicano nel 2011 rispettivamente circa il 37% ed il 44% delle gare, mentre per le forniture nel 2011 al primo posto risultano le imprese lombarde con il 56% , seguita dal Lazio con oltre il 15%, dal Piemonte con l’11% e solo al quarto posto dalla Liguria.