La conferenza regionale sul turismo in programma a ottobre sarà la sede della fase conclusiva di stesura del piano triennale. Perfezionerà un lavoro di otto mesi che ha coinvolto categorie,
enti locali, operatori ma che si è caratterizzato soprattutto per la sperimentazione di un metodo partecipativo di ascolto attraverso la rete. Lo strumento principale è stato il blog Liguria il turismo che vorrei: più di 4200 persone, compresi turisti e cittadini, hanno dato vita a un confronto ad ampio raggio che ha portato alla definizione delle dodici linee strategiche che verranno discusse a ottobre e costituiranno la struttura portante del piano triennale.
Il primo dato che emerge con forza dal lavoro preparatorio è il riconoscimento del ruolo centrale della rete nell’organizzazione dell’offerta turistica. Uno degli obiettivi, nonché la sfida principale dei prossimi anni, sarà l’integrazione della rete fisica di accoglienza sul territorio con la rete telematica. Nella riorganizzazione sarà naturalmente necessario un dimensionamento della rete degli sportelli Iat in tutta la regione per garantire presidi nei punti strategici e nevralgici (e le aperture in questi giorni di due sportelli genovesi di primaria importanza, Carlo Felice e Aeroporto, vanno in questa direzione), ma già sappiamo che gli smartphone e i tablet diventeranno lo iat veramente diffuso e in mano a tutti: saranno lo iat del futuro. Il web è lo strumento quasi unico che i turisti usano non solo per cercare le destinazioni ma anche per trovare le motivazioni e, sia durante che dopo, parlare delle loro vacanze: è dunque lo strumento con il quale bisogna accompagnarli durante il loro soggiorno in Liguria. Il progetto Liguria WiFi, annunciato a fine maggio, è un passaggio fondamentale per rinnovare il modo di accogliere e di promocommercializzare l’offerta turistica utilizzando le nuove tecnologie e garantendo l’accesso totale e gratuito alla rete, senza discontinuità temporale o spaziale su tutto il territorio regionale.
Un’altra sfida essenziale per il prossimo triennio sarà la semplificazione dell’organizzazione turistica regionale. Occorre ridurre il numero dei passaggi decisionali per rendere più chiara, veloce e lineare la pianificazione e allo stesso tempo venire incontro alle sempre più urgenti necessità di razionalizzazione della spesa. L’esperienza dei sistemi turistici locali ha avuto il merito di far collaborare più strettamente pubblico e privato (e la concertazione avviata è un capitale che non verrà disperso) ma ha creato talvolta confusione e sovrapposizione di ruoli tra soggetti deputati alla promozione locale (le province) e soggetti deputati all’implementazione dell’offerta turistica (gli Stl). Una delle linee strategiche prevede un sistema territoriale di governance che dovrà funzionare con semplici intese tra enti senza costituirne di nuovi, secondo il modello delle Dmo (Destination management organization) che si è dimostrato adeguato nell’organizzazione dell’offerta turistica delle destinazioni più richieste e competitive.
Angelo Berlangieri
Assessore al turismo
Regione Liguria