“Siemens realizza nel parco scientifico e tecnologico di Erzelli l’unico centro di eccellenza mondiale in Italia e uno dei pochissimi all’estero. È una scelta molto rilevante che,
dopo Ericsson, consolida l’idea di realizzare nella nostra regione un distretto scientifico e tecnologico di grande importanza. Con l’arrivo a Erzelli delle realtà già presenti sul territorio, quali Siemens e Ericsson, il processo è avviato”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando intervenendo, insieme con l’assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli, alla firma dell’intesa per il trasferimento degli uffici e delle sedi genovesi del gruppo Siemens a Erzelli.
“Il processo che oggi prosegue permetterà di insediare anche realtà da altri paesi e di aggiungerne altre locali, quali Esaote e l’IIT, che non lascia Morego ma porterà qui una parte della sua attività” ha proseguito Burlando. “C’è anche l’interesse di piccole e medie imprese, molte già fornitrici di Siemens ed Ericsson, a lavorare qui per attivare sinergie e vantaggi. Per loro a settembre emetteremo un bando ad hoc per investimenti tecnologici e attività di laboratorio”.
“Inoltre – ha ricordato il presidente – c’è la grande scelta dell’Università. Insieme con il Governo, abbiamo fornito loro opportunità e risorse. Ora lo ha fatto anche GHT, dando disponibilità per realizzare i laboratori e per concederli a un affitto di mercato. Spero che l’Università decida per questo spazio completamente nuovo e a contatto con le più grandi realtà tecnologiche del mondo”. Burlando ha poi parlato dell’ipotesi di trasferimento dell’Istituto Idrografico della Marina. Il presidente ha concluso il suo intervento ricordando che Ericsson e Siemens fanno parte di una storia significativa, utile a capire anche le vicende di oggi. “Le acquisizioni di aziende in giro per il mondo da parte di grandi gruppi multinazionali hanno avuto nella storia esiti diversi: qualche volta eccezionalmente positivi per i territori, talvolta invece non positivi. Dipende dalla forza della realtà che viene acquisita, dal suo radicamento sul territorio e dalla capacità delle istituzioni di quel territorio di mantenerla, anche nel momento in cui non è più autoctona ma è in qualche modo figlia di un’esperienza internazionale”.